La sostenibilità ambientale attraverso il recupero materiali dopo una demolizione

La sostenibilità ambientale attraverso il recupero materiali dopo una demolizione

In un’ottica di economia circolare l’edilizia occupa un posto di primo livello per quanto attiene il recupero degli inerti da costruzione e demolizioni riciclabili che una volta trattati acquistano valore perché  riutilizzati in vari settori delle costruzioni edili o nella costruzione di strade. 

Le fasi del riciclaggio dei materiali recuperati

Il riciclaggio di materiali edili da demolizione coinvolge un nuovo modo di pensare ossia quello d’ innovare e ricercare ogni strategia utile a recuperare quasi tutti i materiali provenienti da attività edilizie e di demolizione e riutilizzarli nel medesimo settore con il vantaggio di evitarsi di smaltirli in altro modo. 

In funzione delle peculiarità del prodotto che esce dai trattamenti di recupero, il riciclaggio degli interi si distingue in riciclo primario quello che riutilizza direttamente in cantiere il materiale stoccato per essere appunto riutilizzato riducendo così la mole di rifiuto accumulato e da smaltire o conferire all’impianto di riciclaggio.

In riciclo secondario quello che ha bisogno di trattamento di tipo meccanico con significativa riduzione del volume con separazione dei vari materiali concorrenti; e quello terziario che abbisogna di trattamenti chimici che riporta la composizione del materiale a quello originario.

Sostenibilità ambientale e il problema delle aree per lo stoccaggio

La tecnica del riciclaggio del recupero dei materiali provenienti dalle demolizioni risolve in sostanza il problema annoso della ricerca di aree per lo stoccaggio nonché della manutenzione dei rifiuti o loro copertura per limitare l’inquinamento ambientale; inoltre il riciclo dei materiali è conveniente essendo  limitati i costi di conferimento all’impianto; è conveniente per l’impianto che si ritrova a trattamento ultimato un materiale di valore commerciale; è conveniente per l’acquirente del prodotto riciclato perché a costi ridotti rispetto a quello non riciclato ma con prestazioni e resa certamente paragonabili; è conveniente perché non si sfruttano in maniera massiva le risorse naturali con estrazioni di materiale non più compatibili con la sostenibilità ambientale.

  • In tale contesto naturalistico il buon uso delle tecniche del riciclo dei materiali provenienti dalle demolizioni e il loro crescente impiego ha prodotto in Italia la consapevolezza che è possibile una politica orientata al recupero delle aree ove insistono edifici dismessi che continuavano a far bella mostra non venivano abbattuti non sapendo dove smaltire il prodotto della demolizione che risultava onerosa e senza ritorno economico.
  • Come detto, invece un indirizzo che limita lo sfruttamento delle risorse naturali, come l’estrazione di minerale da cave, non solo preserva le risorse ma restituisce alla natura la capacità di rigenerasi per offrirci il bel verde delle piante e non le ferite sui fianchi di aride montagne. 
  • Le normativa italiana prevede precisi obblighi sulla gestione dei rifiuti da demolizione imponendo alle ditte operatrici nel campo delle demolizioni d’ identificare i rifiuti attraverso la compilazione di precisi formulari al fine di ridurne la produzione e valorizzare la differenziazione con conseguenziali riduzione dei volumi da trattare, fornire un prodotto di qualità, ottimizzare il processo di raccolta e conferimento.
  • In particolare la normativa tende a eliminare gli smaltimenti non controllati di rifiuti come laterizi, intonaci, calcestruzzi armati o semplici, marmi e conglomerati bituminosi che costituiscono elementi di disturbo ambientale per i grandi volumi prodotti.

La suddetta normativa ha però il limite di essere troppo rigida nell’elencare i rifiuti riciclabili e a livello europeo si sta ragionando d’ incrementare la salvaguardia delle risorse naturali, con proposte  d’ inserimento nelle normative comunitarie di altri tipi di materiali di rifiuto da riciclare  che a tutt’oggi finiscono in discarica.

L’azienda ARRIGHI E BROGI BUILDING, gruppo imprenditoriale italiano di eccellenza nel campo edilizio, che ben conosce i problemi del settore del recupero e riciclaggio degli  inerti provenienti dalle demolizioni,  ha attivato al suo interno un impianto di trattamento autorizzato, che attraverso la raccolta e la trasformazione ricicla, e riutilizza per i suoi lavori, il materiale provenienti dalle demolizioni e/o dagli scarti di cantiere, con stoccaggio differenziato in base alle caratteristiche e alla pezzatura del prodotto derivato che è  corredato delle prescritte certificazioni e posto in commercio per i vari usi di applicazione.

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