L’intelligenza animale è un argomento che desta da sempre attenzione, e accesi dibattiti circa la dimostrazione di segni di comportamento intelligente che scorgiamo nei nostri amici domestici. E gli altri animali che vivono liberi in natura, sono intelligenti quanto le loro controparti addomesticate? Alcuni sostengono che lo sono, altri dicono che si tratta di un’affermazione infondata, e ancora vale il medesimo discorso per gli animali invertebrati?
Del problema della “sensibilità” di alcuni animali rispetto ad altri è stato tenuto in conto nel Trattato di Lisbona emanato dall’Unione Europea che prevede la totale esclusione degli invertebrati dal novero degli animali senzienti, tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per fare una dichiarazione definitiva. È importante ricordare che solo perché un animale non può comunicarci i suoi sentimenti o pensieri, non significa che non provi dolore o emozioni. Dobbiamo stare attenti quando interagiamo con qualsiasi animale e garantire che il loro benessere sia sempre preso in considerazione.
Cosa si intende per animali senzienti?
Gli animali che pensiamo abbiano una coscienza e che sono in grado di provare emozioni sono soprattutto gli vertebrati, il che li rende i candidati più probabili per avere una mente cosciente.
Ciò è dovuto principalmente al fatto che hanno un sistema nervoso centrale ben sviluppato che consente loro di avere una percezione molto più amplificata.
Ma questo modo di procedere rende difficile identificare gli animali, in particolare gli invertebrati, come animali in grado di provare emozioni usando ci si basa sulla solo sul cervello per attribuire la qualità della coscienza. Questo perché la coscienza non è un indicatore affidabile di emotività. È importante considerare altre qualità, come le interazioni sociali e la fisiologia; la ricerca futura sulle emozioni animali deve perciò tenere conto di altri criteri, come il comportamento, al fine di ottenere un quadro più accurato di quali emozioni i diversi animali sono in grado di provare.
Quindi l’uso di approcci anatomici e connessioni neurali può aiutare a quantificare la sensibilità di un individuo. Queste informazioni possono essere utilizzate per migliorare la diagnostica e i trattamenti per le condizioni che influenzano la sensibilità.
Quali sono ad oggi gli animali coscienti?
In questa categoria, ad oggi, rientrano gli animali coscienti rientrano e tutti i vertebrati, compreso l’uomo e alcuni invertebrati come il polpo che soddisfa i criteri neuroanatomici identificativi del grado di coscienza. Recenti studi hanno pure dimostrato che la maggior parte degli artropodi pare possiedano una loro coscienza, come nel caso degli aracnidi, degli insetti e dei crostacei, in dipendenza della loro anatomia che è strutturata su gangli nervosi e quindi sembrano avere le basi di una capacità effettiva di poter percepire e provare alcune emozioni. La forma di coscienza più chiara per gli insetti si riscontra nelle api, che variano il loro comportamento in molti modo in relazione all’ambiente che li circonda dimostrando di aver acquisito una serie di esperienze che sono indicative di buone capacità sensitive. Le ipotesi sono varie e si pensa che gli imenotteri, comprendenti api, formiche e vespe, siano particolarmente più sensienti di altri insetti, così come possono essercene altri.
Allo stato dei fatti nulla ci consente di stabilire un criterio univoco che dia la certezza di definire se un animale sia o no cosciente, in quanto sono molti i fattori da considerare e molte sono sovrapponibili tra loro.